Presentato in Campidoglio, dal vicesindaco Sveva Belviso, il pacchetto di iniziative per prevenire le situazioni di illegalità e disagio minorile nella Capitale. Laboratori di fotografia, musica e danza, attività pomeridiane nelle scuole, rubriche on line su temi di interesse per i giovani, sportelli di ascolto via web e un’unità di strada per intercettare e aiutare ragazzi in difficoltà. Sono alcune delle attività dei progetti che Roma Capitale, in collaborazione con il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi (CeIS) e l’Istituto di Ortofonologia (IdO), porterà nei prossimi giorni in circa 50 scuole romane.
Pari e Impàri è il nome del progetto realizzato dal CeIS, che vedrà il coinvolgimento di scuole e studenti che si trovano in quartieri difficili o in zone dove maggiore è il rischio di disagio tra i giovani (Municipi IV, V, VIII, XII, XIII, XV). Medici, psicologi, psicoterapeuti, sessuologi, educatori e operatori sociali svolgeranno attività di prevenzione non solo all’interno degli istituti scolastici e sul territorio.
Nelle scuole il CeIS promuoverà la peer education, una delle strategie più efficaci rivolte alla fascia adolescenziale e giovanile, che prevede siano gli studenti a diventare formatori dei loro compagni di scuola e attori delle iniziative finalizzate alla prevenzione della delinquenza giovanile. Verrà consegnato un questionario esplorativo, per conoscere cosa pensano gli studenti dei comportamenti a rischio diffusi tra i loro coetanei, delle loro abitudini, della situazione scolastica, e il ruolo che attribuiscono alla scuola, agli insegnanti e alla famiglia.
Riguardo le azioni sul territorio, i luoghi più frequentati dai ragazzi saranno monitorati da un’unità mobile con operatori del CeIS, che fungerà anche da centro d’ascolto itinerante per i giovani e le loro famiglie. Prevista, inoltre, la creazione di una rete tra la scuola e l’ambiente circostante – che va dalla Asl ai Sert, dalle associazioni cattoliche ai centri sportivi e culturali.
“Dobbiamo ripartire proprio dalla scuola – dichiara Roberto Mineo (Presidente del CeIS) – che, con la famiglia, è l’agenzia educativa per eccellenza. La nostra esperienza ci ha dimostrato che un’adeguata azione di prevenzione può far riscoprire i valori e i principi che sembrano persi. Con i progetti di ‘peer education’, in cui sono proprio i giovani a parlare ai propri coetanei dei rischi derivanti dal bullismo, uso di droghe ed alcol, abbiamo verificato che su questi temi l’attenzione è massima. La gioventù di oggi non è meno virtuosa delle generazioni precedenti, va semplicemente stimolata ed educata con un linguaggio appropriato e attraverso iniziative che diano punti di riferimento a chi purtroppo non ne ha”.
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