Il capo dello Stato fra i giovani ospiti del CeIS di don Picchi a Roma:”Ogni recupero restituisce un patrimonio”.
Nella Giornata internazionale contro l’uso e il traffico di sostanze stupefacenti a farsi sentire più forte di tutte è stata la voce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita al Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi.
“Servono strumenti di prevenzione, è essenziale che i nostri bambini e i nostri ragazzi siano messi al corrente dei valori della vita” è l’appello del capo dello Stato. “Il punto chiave è scardinare le solitudini per recuperare la vita” – ha aggiunto.
“Grazie, Presidente. La sua presenza qui, in occasione della 32esima Giornata internazionale contro l’uso e il traffico di sostanze stupefacenti, è per il Ceis, il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi, motivo di onore e di orgoglio”.
Così il presidente del Ce.I,S Roberto Mineo, nell’indirizzo di saluto rivolto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in visita alla struttura di via Ambrosini.
“Un percorso, il nostro -continua Mineo– che fonda le proprie radici ormai 50 anni fa, quando don Mario Picchi, da una piccola parrocchia del Centro storico di Roma, iniziò il suo cammino per opporsi al dilagare della droga, imperante negli anni Settanta. La filosofia del suo ‘Progetto Uomo’, che mette al centro di ogni percorso di accoglienza l’individuo, ha costituito, e costituisce tuttora, lo strumento più efficace e potente”.
“Una filosofia oggi più che mai attuale -afferma il Presidente del Ce.I.S.– perché il fenomeno droga è lungi dall’affievolirsi e, nonostante gli sforzi e l’impegno encomiabili delle Forze dell’ordine, le cronache di arresti e sequestri di sostanze stupefacenti di ogni tipo, ci insegnano che non bisogna mai abbassare la guardia e cedere all’idea di pericolose liberalizzazioni che puntualmente di riaffacciano in parte dell’opinione pubblica”.
“Un lavoro, quello del Centro Italiano di Solidarietà -conclude Mineo– che oggi va anche oltre la lotta alla droga. In questi anni, l’aumento esponenziale delle emergenze sociali ci ha imposto l’esigenza di ampliare il ventaglio dei nostri servizi, attraverso interventi di assistenza, di riabilitazione e reinserimento scolastico e lavorativo, ma anche promuovendo attività volte a prevenire ed a contrastare l’emarginazione ed il conseguente disagio sociale dall’assistenza agli anziani, minori non accompagnati, senza fissa dimora, alcolisti, malati di Aids, donne vittime di violenza, migranti, padri separati, nuove forme di dipendenza)”.
En el año 1988 pasé por el corso base. Fueron los meses más felices de mi vida. Aprendizaje, afetto anque solidarieta. Agradezco a Andrea de Dominicis, Sandro Cimei, Alberto Bini, Donald Otemberg e tanti altri. Grazie per sempre a tutti. Abraccio. Carlos Souza, Argentina