“Noi del CeIS interveniamo soprattutto attraverso la psicoterapia attivandoci su diversi fronti: quello personale e quello familiare. I percorsi che vengono intrapresi coinvolgono anche la famiglia del giocatore perché la Ludopatia è un problema che coinvolge tutto il nucleo, si pensi ad esempio ai debiti di gioco. Inoltre c’è anche il problema delle difficoltà di comunicazione tra il giocatore e la sua famiglia” illustra Patrizia Saraceno sottolineando come quello della riabilitazione sia un processo lungo e difficile per via del fatto che il gioco d’azzardo è lecito.
In un intervento di 5 anni fa a Vatican News, il nostro Vice Presidente, Patrizia Saraceno, sottolineava come “l’abitudine del gioco” si possa trasformare rapidamente in una vera e propria malattia.
Già nel 2017/2018 gli italiani hanno speso complessivamente 101,85 miliardi di euro, con una spesa pro capite, tra i cittadini con più di 18 anni, di 1.697 euro. Un numero che è continuato ad aumentare con la pandemia, superando già i 110 miliardi nel 2011, è un aumento stimato del 30% ogni anno, soprattutto con l’avvento di tutte le nuove piattaforme online in grado di aggirare le limitazioni imposte dalle normative locali.
Sono dati spaventosi che possono essere contrastati solo con interventi terapeutici strutturati e diversificati, al pari delle dipendenze. Ecco perché il CeIS ha attivato il servizio RIEN NE VA PLUS: per svolgere e coordinare tutte quelle attività finalizzate alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione degli utenti con problemi di dipendenza da gioco d’azzardo patologico!
Il CeIS don Mario Picchi è sempre in prima linea contro ogni dipendenza. Per avere più info, scopri tutti i nostri servizi.