Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Francesco Storace (La Destra), ha approvato all’unanimita’ la legge ’Disposizioni per la prevenzione e il
trattamento del gioco d’azzardo patologico’, licenziata venerdi’ scorso dalla commissione Politiche sociali e Salute e finanziata con 150mila euro per il triennio 2013-2015 dalla commissione Bilancio.
Destinatari degli interventi saranno le persone giudicate – da specialisti di servizi pubblici e privati accreditati – ’incapaci di resistere all’impulso di giocare, il cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative’.
La legge disciplina la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette ’aree sensibili’ (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo delle premialita’ per gli esercizi che rimuovano o non istallino slot machine o videolottery. In questa ottica, sara’ istituito il marchio regionale ’Slot free-RL’, rilasciato dalla Regione agli esercenti, ai gestori dei circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento, che non abbiano nel proprio esercizio apparecchiature per il gioco d’azzardo.
La legge sancisce il divieto di pubblicizzare l’apertura o l’esercizio di sale da gioco sul territorio regionale che prevedano vincite in denaro. Inoltre, i gestori di sale bingo, ricevitorie, agenzie ippiche dovranno esporre all’ingresso dei locali e sui relativi apparecchi materiale informativo sui rischi correlati e sui servizi di assistenza presenti sul territorio. Presso l’assessorato competente in materia di Politiche sociali sara’ insediato un Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo, che – tra l’altro – verifichera’ l’impatto delle politiche di contrasto e redigera’ un rapporto annuale.
Gli emendamenti approvati in Aula e proposti dai consiglieri Marta Bonafoni (Per il Lazio), Simone Lupi (Pd) , Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia), Fabrizio Santori (La Destra) hanno allargato il raggio d’azione del monitoraggio anche al web e hanno arricchito gli articoli riguardanti la definizione della patologia, i compiti dell’Osservatorio, gli obblighi informativi a carico dei gestori delle sale. Il Consiglio regionale sara’ infine
chiamato dalla nuova legge ad approvare un piano integrato triennale socio-sanitario per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico.
La relatrice e prima firmataria, Olimpia Tarzia (Lista Storace), nel presentare il provvedimento all’Aula, ha sottolineato i dati preoccupanti sul fenomeno, oramai considerato una vera e propria forma di ’dipendenza senza droga’, con tanto di episodi di assuefazione, depressione e crisi di astinenza. ’L’Italia – ha dichiarato Tarzia – e’ il piu’ grande mercato in Europa: le cifre diffuse dal Dipartimento Politiche Antidroga indicano che il settore ha registrato in 7 anni un aumento del 450% del giro d’affari, passando da 22 miliardi di euro nel 2004 a circa 80 miliardi nel 2011. Piu’ di un milione di studenti, inoltre, ha giocato almeno una volta e nel 35% dei casi chi e’ affetto da ludopatia dichiara di consumare abitualmente stupefacenti’.
Tarzia ha inoltre ha evidenziato la carenza di una legge statale di sistema sulla regolamentazione del gioco d’azzardo, nonostante le raccomandazioni della Comunita’ europea a riguardo. A tal proposito, e’ stato approvato anche un ordine del giorno collegato alla proposta di legge, che ’impegna il presidente della Giunta a sollecitare il governo affinche’ assuma con urgenza le decisioni riferite alla legge n.189/2012 (che ha convertito il decreto legge n.158/2012) circa la ricollocazione delle sale da gioco al di fuori delle aree cosiddette sensibili’, stabilendo inoltre una distanza minima ’di almeno 300 metri’. Un ulteriore ordine del giorno, presentato da Santori, e’ stato votato a fine seduta per impegnare il presidente della Giunta, tra l’altro, ’a sollecitare presso l’Esecutivo e il Parlamento un’azione normativa unitaria che, sulla scorta della frammentaria legislazione attualmente vigente, possa dirimere il dilagare del fenomeno del gioco patologico, avviando un’operazione di maggior trasparenza nelle procedure di autorizzazione, di limitazione dei giochi, e di sistematizzare la cura della patologia del gioco d’azzardo’.
fonte: adnkronos
Bene, dobbiamo confidare sempre più nella prevenzione, ed in questo senso il “premiare” comportamenti adeguati da parte dei gestori di locali pubblici è importante davvero. Credo inoltre che lavorare anche sul numero delle sale da gioco, oltre che sulla loro distanza dai luoghi “sensibili” aiuterà molto. E’ oramai evidente che l’offerta è eccessiva, se tre bar su quattro hanno slot ed esistono più sale da gioco, anche grandi, nello spazio di un paio di vie urbane.