Acli provinciali, Ceis e Unitalsi apprezzano la scelta del sindaco di coinvolgere le realtà del terzo settore nel piano di rientro previsto dal decreto. La richiesta: basta con i tagli di R. S.
Apprezzamento, da parte delle associazioni, per la scelta del sindaco Ignazio Marino di mettersi in ascolto della società civile in occasione della seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina che dovrà decidere il piano di rientro previsto dal decreto Salva Roma. La presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì la definisce «un giusto segnale di condivisione in un momento difficile per il tessuto socio economico della nostra città». L’augurio è che «la presenza in aula delle associazioni, tra cui le Acli di Roma, e i suggerimenti che stanno arrivando da parte dei cittadini e delle sigle impegnate nel welfare possano essere da stimolo per scongiurare un taglio dei fondi destinati al sociale». Secondo Borzì infatti «c’è il rischio che si arrivi a non poter più garantire un servizio di sostegno per tutte le fasce sociali».
Anche per Roberto Mineo, presidente del Ceis di don Mario Picchi, l’auspicio relativo alla seduta straordinaria dell’assemblea capitolina è «che si possa trovare una soluzione ai problemi che affliggono Roma, senza però apportare nuovi tagli al sociale». La strada da perseguire, secondo Mineo, è «il fare rete e la collaborazione». Per questo, dichiara, «chiediamo che continui il dialogo tra le realtà impegnate nel sociale e le istituzioni, affinché si stabiliscano insieme i modi e i termini di impiego delle risorse in base alle necessità dei romani».
Andare incontro «ai più bisognosi e a chi vive le maggiori condizioni di disagio» è la ricetta per risolvere i problemi di Roma che viene anche da Alessandro Pinna, presidente della sottosezione romana dell’Unitalsi, che si unisce all’augurio che vengano lasciati «inalterati» i fondi destinati al sociale. «Ci sono tante associazioni come la nostra – gli fa eco il presidente nazionale Salvatore Pagliuca – che ogni giorno ascoltano le necessità e le richieste degli ultimi. La condivisione di queste esperienze può sicuramente essere utile per stabilire il modo più opportuno per investire le risorse disponibili e cercare così di uscire da questa crisi, ormai per molti insostenibile».
fonte: romasette.it