Comunità, società civile, associazioni scientifiche: uniti per promuovere una nuova cultura dell’educazione e sconfiggere le dipendenze.
Tra gli obiettivi creare nuove proposte per i giovani e intervenire nel dibattito sulla legalizzazione informando correttamente sui danni e gli svantaggi della cannabis.
Come passano i pomeriggi gli adolescenti? Chi si occupa di loro? Che tipo di stimoli ricreativi e formativi ricevono? Trovare delle risposte, ideare delle proposte nuove in sintonia con i tempi, offrire delle opportunità concrete è lo spirito con cui nasce il Movimento Legalife, fondato ad ottobre 2014 su iniziativa di undici realtà impegnate da decenni nel campo del recupero dalle dipendenze, della ricerca e dei programmi educativi.
All’origine della mobilitazione c’è l’esigenza di far sentire la voce di educatori e famiglie nel dibattito sulla legalizzazione della cannabis, alla luce delle scelte già compiute da alcuni stati e delle lobby attive a livello internazionale per modificare il quadro delle convenzioni. Per questo motivo oggi più che mai è necessario attivarsi per un mondo pulito, in cui le sostanze stupefacenti non diventino una normale componente della vita umana. Il Movimento intende quindi coinvolgere quanta più gente possibile, attraverso il sito www.movimentolegalife.org e i social network, in modo tale da dare voce a quanti credono che parlare di educazione e passioni sia una sfida molto più avvincente che discutere di legalizzazione.
Fondato e promosso da Acudipa, Associazione Gruppo tossicologi forensi italiani, Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi, Comunità Agape, Comunità Incontro, Comunità Casa del Giovane di Pavia, Comunità Mondo Nuovo, Comunità San Patrignano, Comunità Papa Giovanni XXIII, Cooperativa Sociale Promozione Umana e Moige, il Movimento è stato presentato a San Patrignano in occasione dell’annuale manifestazione WeFree Days, dedicata alla prevenzione. Un cornice perfetta per un Movimento che intende articolarsi su tutto il territorio con proposte culturali e ricreative a sostegno della crescita, per promuove una cultura della vita fatta di passioni, interessi e condivisione, in cui non ci sia spazio per le dipendenze.
«Dietro un adolescente su quattro che fa uso di cannabis, dietro le dipendenze da alcool o gioco d’azzardo, – spiega Franz Vismara per la Comunità San Patrignano – c’è la sconfitta dei valori educativi, il disimpegno degli adulti, l’assenza di guide, modelli positivi e opportunità ricreative. Un vuoto che non può essere colmato con un crescente permissivismo ma con proposte nuove e numerose sul fronte sportivo, artistico e culturale».
«Con il Movimento – continua Giampaolo Nicolasi per Comunità Incontro – speriamo di raggiungere quanto prima un vasto consenso popolare. La droga è droga in ogni sua forma e uccide l’uomo nel corpo e nello spirito. Occorre ripristinare il linguaggio chiaro e comune dei valori, non predicati ma vissuti. Facciamo in modo che i nostri figli un giorno non ci rispondano: “ma cosa vuoi da me…? La legge me lo permette”».
«Come genitori e primi educatori – interviene Antonio Affinita, Direttore Generale Moige – movimento genitori – il nostro impegno prioritario è tenere lontani i nostri figli dalle tossicodipendenze. Per questo riteniamo importante la nascita di un movimento che ribadisca, con maggior forza, il ruolo della famiglia e di tutte quelle realtà associative impegnate nel proporre ai giovani percorsi educativi che li allontanino dalla spirale della dipendenza».
Di impegno nei confronti delle nuove generazioni parla anche Alessandro Diottasi, Presidente della Comunità Mondo Nuovo: «Sarebbe bello se in questo tempo in cui si parla tanto di riforme, al centro ci fosse una grande voglia di educazione e il rispetto nei confronti del vita. Noi tutti, cittadini e amministratori, abbiamo il dovere di impegnarci per tutelare i più deboli della società e salvaguardare la crescita dei nostri figli».
Oltre che avanzare proposte sul fronte educativo, il Movimento intende entrare nel merito del dibattito sulla cannabis con informazioni scientifiche e campagne informative per far comprendere i rischi e i danni provocati dall’uso delle sostanze. «L’assenza di un’informazione basata su dati scientifici – spiega Roberto Mineo, Presidente Ce.I.S. Centro Italiano di Solidarietà – provoca una diffusa percezione di “relativa pericolosità” della cannabis il cui utilizzo è, proprio per questo motivo, più diffuso. È necessario promuovere la conoscenza dei danni così come promuovere una cultura della sobrietà e della libertà nella responsabilità».
«Esistono oggi – evidenzia Elisabetta Bertol, Ordinario di Tossicologia Forense-Università degli Studi di Firenze e Presidente dell’Associazione Gruppo Tossicologi Forensi Italiani – evidenze scientifiche sul pericolo dell’uso di preparazioni derivanti dalla cannabis. Come Associazione abbiamo deciso di aderire al Movimento proprio per offrire la nostra completa collaborazione scientifica per un aggiornamento costante nel campo della ricerca».
Sui danni provocati dalla cannabis insiste anche Alessandro Meluzzi per Comunità Agape Madre dell’Accoglienza: «Il consumo di cosiddette droghe leggere rappresenta oggi uno dei principali fattori di concausa nell’esordio di psicosi nell’età giovanile. Insieme a molti disturbi di personalità, dell’umore o della struttura del pensiero, potenti sostanze psicoticizzanti, come il tetracannabinolo o le pillole del sabato sera, stimolano l’esordio di quadri clinici di cui è difficile la prevenzione e il trattamento in presenza di una disponibilità sempre più ampia di sostanze come queste. Aumento di disponibilità, aumento del consumo, aumento di patologie».
La volontà di informare correttamente non si ferma al campo scientifico. «Le neuroscienze ogni giorno attestano i danni delle droghe. Sono tante – spiega Giuseppe Mammana, Presidente di Acudipa – le spinte verso la legalizzazione che si appellano a suggestioni come la lotta alla criminalità o a presunti benefici economici per lo Stato che non mettono in conto i danni soprattutto per la salute dei soggetti più fragili. Come federazione di uomini di scienza, professionisti e volontari della prevenzione e della cura delle dipendenze, aderiamo a Legalife perché la scienza, la ragione ed il cuore ci dicono che, in questo momento storico, per sostenere le fragilità umane occorrono soprattutto leggi per valorizzare e sostenere le relazioni umane, il talento, la creatività, la bellezza, il lavoro, il benessere degli individui e delle organizzazioni. E per ottenerle occorre battersi e rendere vincente la cultura che sostiene i valori positivi dell’esistenza».