In Italia il virus colpisce maggiormente gli uomini delle donne e i giovani tra i 25 e i 29 anni. E l’Hiv non accenna ad arretrare. Il numero di nuove infezioni è cristallizzato da circa 3 anni, come pure quello dei casi di Aids. Nel 2014 sono 3.695 le persone che hanno scoperto di essere Hiv-positive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila abitanti. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dal Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità, diffusa in vista della Giornata mondiale del 1 dicembre.
• È stabile il numero delle nuove diagnosi di infezione da HIV.
• Continua a diminuire l’incidenza delle nuove diagnosi di HIV nelle donne.
• La maggior parte delle infezioni avviene attraverso contatti eterosessuali.
• Aumentano le diagnosi in MSM (maschi che fanno sesso con maschi) tra gli italiani.
• Rispetto al 2013 diminuisce la quota dei soggetti che si presenta in fase avanzata (bassi CD4 o presenza di sintomi).
• È stabile il numero dei casi di AIDS.
• Diminuiscono i decessi in persone con AIDS.
• La maggior parte delle nuove diagnosi di AIDS ha eseguito il test HIV pochi mesi prima della diagnosi di AIDS.
• Il 92,6% delle persone HIV positive seguite presso i centri clinici di malattie infettive è in terapia antiretrovirale
L’incidenza, ossia le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2014, non mostra particolari variazioni rispetto ai tre anni precedenti e colloca il nostro Paese al 12° posto nell’Unione Europea. Le regioni che hanno mostrato un’incidenza più alta sono state il Lazio, la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Il virus colpisce prevalentemente gli uomini. Questi rappresentano ben il 79,6% dei casi nel 2014, mentre continua a diminuire l’incidenza delle nuove diagnosi nelle donne. L’età media per i primi è di 39 anni, per le donne di 36 anni. Quanto alla fascia di età maggiormente colpita, è risultata essere quella delle persone sotto i 35 anni (15,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti).
La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo, che costituiscono l’84,1% di tutte le segnalazioni (maschi che fanno sesso con maschi: 40,9%; eterosessuali maschi: 26,3%; eterosessuali femmine 16,9%).
Il 27,1% delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera.
Oltre a tali dati, il CeIS don Mario Picchi con il suo “Servizio di Assistenza domiciliare sociale AIDS”, attivo da quasi 20 anni, sottolinea che un aspetto molto preoccupante è costituito da ciò che è sommerso, ossia dal numero di quelle persone che non sanno ancora di essere infette. Dato, chiaramente difficile da rilevare, che è stato stimato, in modo virtuale, tra i 12000 e i 18000 casi non diagnosticati.
Il CeIS don Mario Picchi, proprio in questo ambito, è impegnato lungo due direzioni:
– la diffusione di una cultura della prevenzione e del superamento dei pregiudizi e dell’emarginazione sociale che continuano ad affliggere la realtà di questa patologia;
– la diffusione della tematica delle terapie come profilassi.
Nel corso degli anni infatti il CeIS don Mario Picchi si è fatto promotore di campagne di informazione adeguate in tutti i suoi servizi poichè la soglia di attenzione della popolazione nei confronti del problema AIDS si sta notevolmente riducendo. Ciò è una delle cause fondamentali dei nuovi casi di infezione. Il virus dell’HIV viene percepito dalla maggior parte delle persone come pericoloso ma solo pochissime di queste pensano di correre un rischio reale di contagio.
Un altro dato molto importante è, secondo noi, quello di diffusione delle terapie antiretrovirale e della diagnosi precoce. Tra tutti i pazienti in trattamento antiretrovirale, infatti, una percentuale molto alta (86%) arriva alla soppressione del virus.
Ciò comporta, per il paziente, non solo il miglioramento della qualità della vita e la possibilità di continuare a progettare il proprio futuro rispetto alle proprie potenzialità, ma, sopprimendo il virus, egli non rischia nemmeno di infettare altre persone.
Per questo è di fondamentale importanza sostenere la diffusione del test HIV in maniera gratuita in tutti i centri sul territorio nazionale.