Si è celebrata a Latina la Giornata conclusiva del Progetto Eco 2: “Un modello di intervento per la presa in carico precoce del rischio di comorbilità giovanile”. Nella sede del liceo delle scienze sociali della cittadina laziale, il 2 marzo 2016, è stato presentato e condiviso il modello operativo e i risultati raggiunti dal Progetto Eco 2, articolatosi nel corso del biennio 2014-2016. Il progetto, affidato al Comune di Latina, è stato gestito e realizzato dal Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi di Roma grazie ai finanziamenti del dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri. Esso ha come obiettivo un intervento di prevenzione e, ove necessario, di trattamento sugli effetti dei comportamenti di dipendenza (alcool, droghe, gioco, internet, ecc.) negli adolescenti e giovani adulti, con particolare riferimento ai danni nell’area della salute mentale. La manifestazione conclusiva, che ha coinvolto oltre 250 studenti e insegnanti, è stata inaugurata dal commissario straordinario Barbato e dalla dirigente Pacifico responsabile del progetto per il Comune di Latina.
L’attività progettuale del biennio è stata così articolata: un Centro Clinico a Roma (Servizio Eco) dove viene effettuata attività di counselling e trattamento per utenti e famiglie; un intervento presso 3 istituti scolastici del Comune di Latina (Liceo classico Dante Alighieri, Liceo psicopedagogico Alessandro Manzoni, Liceo artistico di viale Giulio Cesare). Tale progetto ha inteso consolidare un modello di intervento sperimentato, con successo, nel biennio precedente (2011-2013) per la presa in carico precoce di giovani e adolescenti che manifestano disagio psicologico e/o difficoltà nelle relazioni interpersonali, anche associate a condotte di dipendenza. L’obiettivo generale è stato intercettare precocemente quella fascia di giovani a “rischio di sviluppare manifestazioni a carattere psicopatologico” attraverso un trattamento personalizzato e integrato, volto a prevenire i “fattori di rischio”, a potenziare i “fattori protettivi” e sviluppare le capacità di coping e resilienza del giovane (Modello ECO).