Nel 1971 don Mario fonda il Centro Italiano di Solidarietà, oggi a lui
intitolato, per aiutare concretamente coloro che vivono il problema della
dipendenza, a iniziare da quello della droga. Denominando la sua filosofia
“Progetto Uomo”, egli iniziò ad accogliere e ad aiutare a uscire fuori da
questa spirale tutti coloro che bussavano alla sua porta. Una porta sempre
aperta a tutti indipendentemente dal credo, dalla razza, dal ceto sociale e
da qualsiasi altra forma di discriminazione.
La nascita del Ce.I.S. si deve a un gruppo di volontari guidati da don Mario
Picchi, allora cappellano dei ferrovieri alla Stazione Termini, che in un
piccolo appartamento situato in un palazzo di proprietà della Santa Sede
messo a disposizione da San Paolo VI, nel centro storico di Roma, organizza
quella che può essere considerata la prima comunità di accoglienza.
Nel 1981 don Mario Picchi fonda la Federazione Italiana delle Comunità
Terapeutiche (FICT), di cui sarà poi presidente fino al 1994, come luogo
dove realizzare una forte e proficua condivisione delle esperienze nella
lotta alle dipendenze, mettendo al centro sempre e soltanto l’uomo. È
considerato un suo merito se, dopo oltre 30 anni dalla sua nascita, la
Federazione riunisce attualmente 50 centri di tutta Italia impegnati
quotidianamente nella lotta all’esclusione, fornendo circa 600 servizi. In
Spagna e in America latina ha fondato oltre 50 comunità, tuttora attive,
dove viene applicata la filosofia del “Progetto Uomo”.
Gli inizi del Centro Italiano di Solidarietà
Lo sviluppo delle strutture e dei servizi
Le comunità del Ce.I.S., intanto, crescevano come aumentavano anche coloro che chiedevano aiuto a don Mario sempre in prima linea contro ogni forma di legalizzazione della droga in totale fedeltà al magistero della Chiesa cattolica e con il sostegno pieno dei Pontefici che hanno benedetto la sua opera: San Paolo VI, San Giovanni Paolo II che volle celebrare la messa nel Centro e Benedetto XVI. Il 26 febbraio 2016 anche Papa Francesco ha voluto rendere omaggio a don Mario visitando, in uno dei “venerdì della misericordia” del Giubileo straordinario da lui indetto, la Comunità San Carlo, nel comune di Marino.
In quasi cinquant’anni di attività, il Ce.I.S. si è sviluppato notevolmente con numerose strutture sia a Roma che nella sua provincia: dalla comunità terapeutica per i dipendenti da sostanze alla cura dei giovani in doppia diagnosi (dipendenza e problemi psichiatrici); dall’assistenza domiciliare ai malati di Aids e agli anziani alle iniziative in favore di senza fissa dimora, immigrati, rifugiati, richiedenti asilo politico, giovani affetti da problemi psicopatologici, persone affette da dipendenza senza sostanze e donne vittime di violenza con i loro bambini.