Costituito nel mese di ottobre del 1971, nella sede storica di Piazza Cairoli, il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi ha celebrato nel 2011 quarant’anni di attività.
In tutta la sua storia la nostra Associazione non è mai venuta meno agli impegni e alla missione che don Mario Picchi le ha affidato: l’accoglienza ed il sostegno a chi vive situazioni di disagio; l’attivazione di interventi di assistenza, riabilitazione, reinserimento scolastico e lavorativo; la promozione e la realizzazione di attività di prevenzione e contrasto all’emarginazione sociale delle persone.
Dalla prima Comunità Terapeutica di Roma, nella borgata del Trullo, passando per l’Associazione Famiglie, fino alla Scuola Internazionale di Formazione “Casa del Sole” a Castel Gandolfo, il CeIS ha promosso, in Italia e in molti paesi stranieri, la sua concezione dell’uomo come attore primario del proprio processo di trasformazione secondo quei principi che don Mario Picchi ha sintetizzato nella sua filosofia “Progetto Uomo”.
Certo, dagli anni Settanta ad oggi siamo stati testimoni di grandi mutamenti storici e culturali, ed ora ci troviamo a dover fronteggiare nuove emergenze sociali e nuove forme di dipendenza. Sia pure a distanza di così tanti anni, è tuttavia ancora profondamente radicata in tutti noi la convinzione che i principi che hanno ispirato don Mario continuino ad essere estremamente attuali e che, anche per il futuro, costituiranno la linea guida di quel percorso che egli ha tracciato per “i suoi ragazzi”.
Gli ultimi due anni sono stati densi di avvenimenti, alcuni dei quali, particolarmente dolorosi, hanno profondamente segnato la vita del Centro: nell’ottobre del 2009 è venuto improvvisamente a mancare Juan Pares y Plans, Vicepresidente e figura di spicco dell’Associazione; l’anno successivo, il 29 Maggio del 2010 anche don Mario ci ha lasciato.
A giugno dello stesso anno, per volontà unanime, il nome dell’Associazione, da “Centro Italiano di Solidarietà”, è stato modificato in “Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi”, quale segno tangibile dell’impegno di tutti noi a proseguire sulla strada tracciata da don Mario, forti di quegli ideali che ora costituiscono il suo testamento spirituale.
Nonostante le difficoltà fisiche degli ultimi anni della loro esistenza, don Mario e Juan, non hanno mai smesso di pensare al futuro del Ce.I.S.: nuove idee, nuovi progetti, ipotesi di miglioramento delle attività esistenti per renderle più aderenti ai bisogni ed alle esigenze di coloro che questa società tende ad emarginare. E questo deve costituire uno stimolo e un ulteriore incentivo al nostro impegno di proseguire su questa strada.
Voglio approfittare di questa occasione per ringraziare tutti gli operatori del Ce.I.S. don Mario Picchi che insieme a me hanno accettato la sfida di continuare la sua opera. Desidero inoltre ringraziare i collaboratori, le famiglie, i nostri ragazzi, gli amici e i rappresentanti delle Pubbliche Istituzioni che ci sono rimasti accanto e continuano a sostenerci nel nostro lavoro.
IL PRESIDENTE
Roberto Mineo
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