La civiltà di un paese non si può misurare con il grado di libertà di usare droga. A maggior ragione in un momento in cui le persone si suicidano perchè non trovano o hanno perso il lavoro.
Ed in un momento in cui i ricchi sono ancor più ricchi ed i poveri ancor più poveri, cosa che invece rappresenta di certo un indice significativo.
Tutto tempo perso, in queste discussioni, tempo che andrebbe destinato invece ad una concreta ricerca di risorse da destinare alla crescita comune, e non allo svagarsi con in mano uno spinello.
Svagarsi non è un bisogno di questo popolo, al momento: piuttosto c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare di più e meglio, e faticare avendo davanti agli occhi una direzione, un senso, una speranza. Ci vuole coraggio, oggi, per spendere anche 5 euro per un paio di canne.
Ma ce ne vuole di più per aspettare, prima di farlo.
Cosa ci importa in fondo se un altro imprenditore, non prima di aver lasciato tre lettere, due ai parenti ed una alle banche, si ammazza con una fucilata, in giardino, probabilmente per non sporcare?
La terza lettera va a chi purtroppo non ha una faccia, o ne ha tante, se vogliamo.
C’è chi fa la fila al coffee shop e chi vorrebbe farla al supermercato, e non può.
Ogni tanto nelle scuole, durante il mio lavoro di supporto agli studenti e non solo, qualche ragazzo mi confida di fumare un po’, e parlottando del più e del meno mio rendo conto che anche uno o entrambi i genitori fumano. Allora lascio perdere, se non sono loro (i genitori) a rendersi conto che debbono imparare a fare da modello, a risultare (oltre che ad essere) credibili, chi sono io per mettere in crisi quel sistema nel dialogo coi ragazzi?
Allora comincio a parlare di altro.
C’è sempre qualcos’altro di cui parlare, per fortuna, e per fortuna i ragazzi sono spesso più liberi di noi, non fanno necessariamente le stupidaggini dei genitori, se li vanno a cercare e li identificano, i loro valori, e trovano le loro personalissime strade, grazie al cielo, nonostante noi adulti non ne proponiamo di meravigliose, nè magari ne abbiamo ancora trovate per noi stessi…
La civiltà di un paese non si può misurare con il grado di libertà di usare droga. A maggior ragione in un momento in cui le persone si suicidano perchè non trovano o hanno perso il lavoro.
Ed in un momento in cui i ricchi sono ancor più ricchi ed i poveri ancor più poveri, cosa che invece rappresenta di certo un indice significativo.
Tutto tempo perso, in queste discussioni, tempo che andrebbe destinato invece ad una concreta ricerca di risorse da destinare alla crescita comune, e non allo svagarsi con in mano uno spinello.
Svagarsi non è un bisogno di questo popolo, al momento: piuttosto c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare di più e meglio, e faticare avendo davanti agli occhi una direzione, un senso, una speranza. Ci vuole coraggio, oggi, per spendere anche 5 euro per un paio di canne.
Ma ce ne vuole di più per aspettare, prima di farlo.
Cosa ci importa in fondo se un altro imprenditore, non prima di aver lasciato tre lettere, due ai parenti ed una alle banche, si ammazza con una fucilata, in giardino, probabilmente per non sporcare?
La terza lettera va a chi purtroppo non ha una faccia, o ne ha tante, se vogliamo.
C’è chi fa la fila al coffee shop e chi vorrebbe farla al supermercato, e non può.
Ogni tanto nelle scuole, durante il mio lavoro di supporto agli studenti e non solo, qualche ragazzo mi confida di fumare un po’, e parlottando del più e del meno mio rendo conto che anche uno o entrambi i genitori fumano. Allora lascio perdere, se non sono loro (i genitori) a rendersi conto che debbono imparare a fare da modello, a risultare (oltre che ad essere) credibili, chi sono io per mettere in crisi quel sistema nel dialogo coi ragazzi?
Allora comincio a parlare di altro.
C’è sempre qualcos’altro di cui parlare, per fortuna, e per fortuna i ragazzi sono spesso più liberi di noi, non fanno necessariamente le stupidaggini dei genitori, se li vanno a cercare e li identificano, i loro valori, e trovano le loro personalissime strade, grazie al cielo, nonostante noi adulti non ne proponiamo di meravigliose, nè magari ne abbiamo ancora trovate per noi stessi…