Una gara di solidarietà per i terremotati del Centro Italia. È quella messa in atto dal Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi che sta preparando una raccolta fondi per aiutare i superstiti e i famigliari delle vittime delle zone colpite dal sisma del 24 agosto scorso. “È ciò che ci ha insegnato don Mario Picchi – spiega il presidente del CeIS, Roberto Mineo – con la sua vita e con le sue opere. La nostra solidarietà a coloro che sono stati colpiti da questa tragedia vuole essere concreta come è nello stile del Centro Italiano di Solidarietà”. Guardando indietro alla sua lunga e proficua vita, infatti, don Mario si domandava: “Cosa rimarrà? Credo che di me rimarranno i gesti concreti di amore e di quella solidarietà che spezza l’egoismo e proietta verso l’alto. La mia capacità di offrire speranza agli smarriti di cuore. Le occasioni da me colte per essere un promotore di pace e di giustizia”. Quei gesti concreti incarnati da don Mario nella sua proficua vita sacerdotale sono oggi ereditati dai suoi ragazzi del CeIS che, insieme ai loro operatori e ai volontari del Centro che ogni giorno condividono la loro battaglia per tornare pienamente alla vita, vogliono essere vicino ai terremotati che hanno perso la casa e in molti casi anche una madre, un padre e un figlio, molto spesso di pochi anni. “Non vogliamo restare alla finestra – spiega ancora Mineo – e guardare come semplici spettatori questa immane tragedia che ha colpito il nostro Paese. Vogliamo essere in prima fila in una gara di solidarietà che fin subito dopo il sisma, quando l’Italia intera iniziava a comprendere la gravità dell’accaduto, si è messa in moto per evitare che ad Amatrice e nelle zone circostanti ferite a morte dal terremoto una volta spenti i riflettori di questi giorni nessuno si ricordi più del dramma di tanta gente che ora è costretta a dormire sotto le tende”.