Sabato prossimo, 16 maggio 2015, alle ore 11, presso il duomo di Città della Pieve, in piazza Antonio Gramsci, in occasione del secondo anniversario della presenza del CEIS Don Picchi nella comunità di recupero intitolata a San Francesco, verrà celebrata una solenne messa presieduta dal parroco di Città della Pieve, DON ALDO GATTOBIGIO.
Dopo la celebrazione ci sarà una festa con banchetto e musica dal vivo con amici, parenti, operatori e ospiti istituzionali.
La comunità San Francesco di Città della Pieve, di proprietà di Roma Capitale e affidata da Maggio 2013 al CeIS don Picchi, accoglie tossicodipendenti residenti nel comune di Roma che hanno bisogno di svolgere un programma residenziale terapeutico-educativo o che necessitano di essere allontanati con urgenza da situazioni a rischio.
Attualmente in comunità sono più di 60 i pazienti vittime dalla dipendenza da droga di età compresa tra i 18-50 anni che seguono il programma di recupero del CeIS don Mario Picchi. A guidarli e sostenerli in questo percorso 15 operatori qualificati che lavorano quotidianamente a loro fianco.
Il percorso terapeutico/educativo tiene conto di specificità, esigenze e tempi di ogni individuo. È articolato in tre fasi, caratterizzate da obiettivi propri, ma tenute insieme da un processo basato sulla motivazione al cambiamento, sul lavoro introspettivo e, nel contempo, su un cammino educativo che mira alla responsabilizzazione progressiva ed accompagna l’utente fino alla completa autonomia ed al totale reinserimento nella società. L’intervento si propone come un sistema aperto all’interno del quale si seguono tempi strutturati e predeterminati, pur mantenendo la flessibilità necessaria per rispondere alle esigenze di ogni singola persona.
Al servizio si accede: tramite appuntamento telefonico, oppure inviati dal Sert di appartenenza, dai servizi del CeIS don Mario Picchi o del territorio del comune di Roma; normalmente l’inserimento avviene dopo colloqui di conoscenza e valutazione. Il primo requisito è la residenzialità nel comune di Roma, poi la disponibilità ad accettare la proposta terapeutica tramite stipula di contratto. Ù
Alla base di tutto il “Progetto Uomo” di don Mario Picchi, che come sempre specificato non si basa su di una metodologia specifica o un credo filosofico né tanto meno su una terapia, ma più semplicemente su azioni che pongono la persona umana al centro della storia, come protagonista affrancata da ogni schiavitù, tesa al rinnovamento, alla ricerca del bene, delle libertà, della giustizia.