I consumi alimentari delle famiglie italiane sono tornati indietro di 20 anni: nel 1992 la spesa per il comparto ‘ alimentare e bevande non alcoliche’ ammontava a 117,6 mld; lo scorso anno si e’ fermata invece a 177 mld (-0,5%). I dati sono contenuti nelle tabelle dell’ Istat, elaborati dall’ Adnkronos, sui consumi delle famiglie nel 1992-2012 a valori concatenati. I numeri dell’ Istituto di statistica dimostrano che a far tornare indietro la spesa alimentare e’ stata la crisi; nel 2007, infatti, aveva raggiunto i 129,5 mld, con un incremento del 10,1% rispetto al 1992. Ma in soli cinque anni gli italiani hanno tagliato le spese per cibo e bevande del 9,6%, facendo un salto indietro di un ventennio. Nella ‘ lista’ della spesa delle famiglie italiane il settore alimentare occupa il secondo posto (14%), subito dopo il capitolo ‘ abitazioni, combustibili ed energia’ (21,5%). Lo scorso anno il totale dei consumi interni delle famiglie ha raggiunto quota 833,7 mld, con un incremento del 15,4% rispetto al 1992. Il confronto con il 2007 dimostra pero’ che la crescita la netto della crisi sarebbe stata di ben altra portata. Tra il 2007 e il 2012 si e’ registrata una contrazione del 5,1%; nel 2007, infatti, i consumi erano arrivati a quota 878,2 mld e la crescita, fino a quell’ anno, era stata del 21,5%. Gli effetti peggiori della crisi si sono scatenati sul settore ‘ vestiario e calzature’, che ha registrato una riduzione della spesa del 9,1%, crollando a 59,7 mld. In questo caso, pero’, e’ difficile attribuire tutta la responsabilita’ del trend negativo degli ultimi anni; le tabelle dimostrano infatti che il taglio alle spese destinate all’ abbigliamento erano gia’ partite all’ inizio del nuovo millennio. Una retromarcia che, negli ultimi 5 anni, procede a passo spedito facendo segnare una riduzione ci circa 10 mld.
fonte: adnkronos