La Commissione Europea, con l’ Italia in prima linea, si è data dei nuovi obiettivi di ricerca nel campo delle droghe, promuovendo lo sviluppo di una visione condivisa delle priorità e programmi in materia di droghe, collegando i diversi soggetti interessati alla ricerca scientifica sulle dipendenze, rafforzando e ampliando la rete dei responsabil i dei programmi di ricerca e le parti interessate e diffondendo i risultati delle conoscenze acquisite. Questi i temi principali del progetto europeo Eranid finanziato e voluto dalla Commissione Europea, che sarà lanciato martedì prossimo 7 maggio a Roma alle ore 11:00 presso la Sala stampa Estera di via dell’ Umiltà 83/C e nei 6 paesi Europei, partner del progetto. Saranno presenti all’ incontro oltre a Els van Gessele, coordinatore del progetto Eranid, appartenente all’ organizzazione per la Ricerca sulla Salute e Sviluppo (Zonmw, the Netherlands), Giovanni Serpelloni, capo del DPA. Si tratta di un’ importante attività di ricerca nel campo delle dipendenze che persegue l’ obiettivo di costruire un’ Agenda Strategica di Ricerca Europea e di selezionare le priorità per la creazione di due bandi europei. Di durata quadriennale, il progetto si avvale inoltre della prestigiosa collaborazione di due importanti organizzazioni come l’ Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), e il gruppo Pompidou del Consiglio d’ Europa. L’ Olanda in qualità di coordinatore del progetto, il Regno Unito, la Francia, il Portogallo e il Belgio sono i Paesi partner che coopereranno al fianco dell’ Italia. Al DPA è demandato l’ importante settore della comunicazione scientifica, al fine di garantire le attività correlate al progetto, nonchè la trasmissione ai partner europei, agli stakeholders e alla comunità scientifica stessa, i risultati intermedi e finali, sollecitando così i decisori politici proprio sulla base dei risultati ottenuti e delle evidenze scientifiche .”Eranid – ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA – non solo mira a migliorare la cooperazione nella ricerca contro la droga ma, grazie anche alla valorizzazione delle neuroscienze, vuole inoltre promuovere le attività nel campo multidisciplinare, sia in quello delle scienze socio-economiche che in quelle umanistiche. Solo attraverso una più stretta cooperazione multidisciplinare tra ricercatori di diversi Paesi – ha aggiunto Serpelloni – si potrà raggiungere un ulteriore sviluppo di metodologie di ricerca integrata con una pratica clinica e preventiva che potranno essere di particolare importanza per la definizione e valutazione delle strategie politiche e dei programmi di intervento. Siamo di fronte al primo, ma fondamentale passo verso una cooperazione europea a lungo termine nel campo della ricerca sulla droga alla quale l’ Italia contribuisce con forte impegno e determinazione”.
fonte: agp