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ROMA – Nella Capitale, soprattutto nel periodo estivo, è allarme per la crescita significativa del consumo di eroina tra la popolazione giovanile. I dati del CEIS di Don Picchi parlano di una crescita netta in tre anni del consumo di eroina pari al 37%, che vedrebbe oltre 50.000 persone a Roma tra i 13 e i 48 anni cadere nell’utilizzo di questa sostanza, a dispetto di una diminuzione del numero di consumatori di cocaina -7%.
Sono questi i dati allarmanti lanciati dal Ceis di Don Picchi che emergono da un’indagine realizzata sul tema delle dipendenze da sostanze stupefacenti. I dati raccolti dal 2011 ad oggi, intervistando più di 9.500 adolescenti, con età compresa tra 12 i 18 anni, mostrano come il primo contatto con la droga avvenga in età sempre più precoce, poiché è venuto completamente a mancare un orientamento alla prevenzione.
All’uso dell’eroina occorre aggiungere che tre ragazzi su cinque hanno provato almeno una volta le nuove droghe sintetiche, che rappresentano oggi il 70% del consumo nel mercato italiano percentuale in costante aumento con 108 nuove sostanze psicoattive introdotte in Europa nel 2012 e non riconosciute illegali.
“I ragazzi, non trovando nelle istituzioni come la scuola e la famiglia un interlocutore adatto, ci hanno manifestato la loro difficoltà a trovare un qualcuno con cui affrontare questa tipologia di problematiche – spiega Roberto Mineo, presidente del CEIS Don Picchi – e questo senso di smarrimento legato a un generalizzato e progressivo abbandono delle regole e la mancanza di ideali e valori, li porta ad avvicinarsi a questo tipo di trasgressione sempre più presto”.
“Un milione di sequestri di droghe illecite in Europa – continua Mineo – mostrano come questo business sia ancora fortissimamente diffuso e metta in pericolo i nostri giovani. La nostra vita frenetica, legata alla difficoltà di trovare momenti in cui realizzarsi, porterà a riutilizzare la madre di tutte le droghe, l’eroina, che, a differenza di altre sostanze fa cadere in uno stato di torpore dei sensi e di rilassamento, ma crea dipendenza sin dal primo utilizzo. Questa nuova tendenza andrà a colpire in particolare i giovani privi di ogni tipo d’informazione e tutela, ma già da tempo il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi si è allertato, e abbiamo messo in atto degli strumenti di prevenzione”.
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