“Io sono favorevole alla possibilità di liberalizzazione della cannabis per uso medico o personale, il proibizionismo ha fallito”. Ignazio Marino torna a dire si’ alla liberalizzazione della marijuana. E intanto dentro e fuori il Campidoglio si scatena la polemica sulle parole del sindaco di Roma. Non è la prima volta che il primo cittadino si dice favorevole alla depenalizzazione delle droghe leggere. Anche in campagna elettorale aveva dichiarato la sua posizione su questo tema. “Nel 2011 più di un milione di piante sono state confiscate nel nostro Paese contro le 73mila in Francia – ha spiegato ieri il sindaco-chirurgo intervenendo all’Eighth Annual Conference of the International Society for the Study of Drug Policy – La criminalità organizzata ancora gestisce grandi porzioni del traffico internazionale e ci sono abbastanza ragioni per riaprire il dibattito oggi in Italia. Viviamo in un tempo in cui una riforma delle leggi sulle droghe è necessaria a livello nazionale e internazionale”. “Per l’Italia – aggiunge – personalmente ho un’idea molto chiara di quello che deve essere fatto: la depenalizzazione della marijuana deve essere considerato un punto di partenza perché gli anni di proibizionismo non hanno portato nessun risultato nella prevenzione del drammatico aumento nell’uso di droga. Inoltre nuove forme di legalizzazione potrebbero essere sperimentate in medicina per la salute delle persone ma anche per colpire la criminalità organizzata”. Le parole di Marino non sono passate di certo inosservate. E questa volta sono in tanti a criticare la proposta di liberalizzazione della cannabis. In particolare l’alzata di scudi arriva dal centrodestra. Locale e nazionale. “Con la sua battaglia antiproibizionista Marino conferma ancora una volta la sua totale inadeguatezza – tuona il vicepresidente del Senato, in quota Forza Italia, Maurizio Gasparri – Mentre Roma negli ultimi mesi è caduta in una miseria e in un degrado indicibile, Marino pensa a depenalizzare la marijuana”. “Neanche gli effetti della cannabis potrebbero distogliere i cittadini romani dai disastri che subiscono per colpa di Marino” commenta il consigliere comunale della Lista Marchini Alessandro Onorato mentre il collega capogruppo di CittadiniXRoma (lista con cui si è candidato l’ex sindaco Alemanno) Gianluigi De Palo si chiede “Nel tempo che viviamo è davvero necessaria una legge di riforma sulle droghe? E’ vergognoso che un sindaco di una città come Roma la metta tra le sue priorità. La droga fa male senza se e senza ma”. In soccorso del chirurgo dem arriva Sinistra Ecologia e Libertà: “Non c’è nulla di scandaloso – dice il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola – Il sindaco è in piena sintonia con le posizioni di Sel e della sua maggioranza contenute nella mozione approvata in assemblea capitolina che chiede al governo di legalizzare il consumo di droghe leggere”. E il consigliere comunale radicale della Lista Civica Marino Riccardo Magi sottolinea come “la depenalizzazione e legalizzazione sono l’unica via d’uscita perché lo Stato non sia uno Stato etico alleato con le mafie” ed aggiunge: “E’ l’unica via per affrontare nel modo giusto i problemi di dipendenza di alcuni cittadini senza rendere criminali milioni di consumatori di sostanze stupefacenti che ci sono in Italia”.
“Su un fronte non ideologico, ma pragmatico, credo si debba ricominciare a discutere di legalizzazione e non di liberalizzazione della cannabis e dei suoi derivati. E’ incomprensibile che si neghi ancora l’uso della cannabis terapeutica. Un trattamento che, come riferiscono numerosi studi internazionali, puo’ aiutare i pazienti”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute e’ Benedetto Della Vedova, senatore di Scelta Civica per l’Italia, commentando la proposta avanzata dal sindaco di Roma. “Questo in primis – aggiunge – per sottrarla al mercato criminale e quindi togliere profitto alle mafie, secondo per usare le forze di polizia per prevenire e reprimere crimini piu’ gravi e togliere una, ma non l’unica, ragione di attivita’ della microcriminalia. Anche nella patria della guerra alla droge, gli Usa – conclude Della Vedova – da una costa all’altra si sta cambiando radicalmente atteggiamento sulla cannabis”.
Una liberalizzazione della cannabis “parziale o limitata solo all’Italia” non scoraggerebbe il traffico di droga, ma in ogni caso la materia e’ troppo delicata e suscettibile di strumentalizzazioni politiche per essere oggetto di battute estemporanee. Il sindaco di Bari ed esponente del Pd Michele Emiliano commenta cosi’ all’Adnkronos le parole del primo cittadino di Roma, Ignazio Marino. “Io non credo che questa questione agevoli o meno il lavoro di un sindaco”, afferma Emiliano secondo il quale non e’ “una materia su cui si puo’ intervenire facendo singole battute, ma va affrontata in parlamento con la piu’ ampia maggioranza possibile per evitare che sia usata elettoralmente sia da chi e’ a favore sia da chi e’ contro. E’ una materia troppo seria – ribadisce – per essere gestita in modo estemporaneo”.
“Dalla mia esperienza di magistrato, posso anche dire che con la liberalizzazione delle droghe avremmo una diminuzione dei reati e forse un contrasto piu’ efficace alle mafie, ma andrebbe calcolato poi il danno che cio’ provocherebbe – prosegue il primo cittadino di Bari – Una liberalizzazione della cannabis parziale o limitata solo all’Italia, scatenerebbe dinamiche o la concentrazione dei consumatori nei luoghi in cui e’ avvenuta la liberalizzazione, cio’ non scoraggerebbe il traffico di sostanze stupefacenti e finirebbe per sovraccaricare il singolo paese di costi aggiuntivi”. “La cannabis non e’ dannosa come l’eroina, ma e’ anche vero che viene fumata e se contrastiamo il fumo non capisco perche’ dovremmo favorire l’uso di sostanze che vengono inalate attraverso il fumo – conclude – Non capisco perche’ la sinistra che contrasta le multinazionali del tabacco e’ pero’ a favore della liberalizzazione”.
Fonte. ADUC 22/05/2014