“Rimaniamo esterrefatti di fronte alle nuove proposte di liberalizzazione delle droghe così dette leggere tra le quali la cannabis. In un momento di crisi economica e sociale alcune forze politiche stanno portando avanti proposte a dir poco demagogiche e disastrose che stanno minando alla base la coesione sociale del Paese. Dare il via libera all’uso della cannabis avrà lo stesso effetto negativo che ha avuto la liberalizzazione del gioco con le slot che ha portato più povertà, più problemi sociali e la crescita di fenomeni legati alla criminalità non ultima la dipendenza dal gioco per 1.800.000 italiani. Per questo motivo noi ci dichiariamo contrari alla liberalizzazione dell’uso di droghe di qualsiasi genere”.
E’ quanto dichiara Roberto Mineo, presidente del CEIS di Don Mario Picchi in merito al rifiorire di proposte a favore della legalizzazione delle droghe cosiddette leggere.
“Un altro aspetto di cui pochi parlano – aggiunge Mineo – è quello legato al fatto che l’uso di droghe porterà all’aumento esponenziale anche degli incidenti stradali e degli atti criminali. In questo momento l’Italia ha bisogno di un cambio di passo da parte della politica che rimetta al centro di ogni azione la persona umana con i suoi inalienabili diritti e non di proclami demagogici e liberisti che non porteranno nulla di positivo se non una maggiore insicurezza e profondi conflitti sociali”.
DROGA, MINEO (CEIS): NO A LIBERALIZZAZIONE CANNABIS – Rassegna stampa del 09-10/01/2014
Purtroppo in questo nuovo “liberismo” ci si dimentica che non c’è libertà senza responsabilità, e senza un aumento dell’attenzione ai bisogni dell’altro, oltre che a reali o presunti bisogni “miei”.
L’etica personale sembra del tutto scissa da quella sociale, se poi sia davvero possibile scindere queste due componenti, e per questo appare solo come un atteggiamento, una facciata. Ci viene spesso il dubbio che anche l’abbozzare riforme più o meno condivise sia un gesto di propaganda, l’ennesimo tentativo di “vendere” un prodotto, in una vendita che conviene solo al commerciante, e non al cliente. Forse è per questo che molti auspicano un ritorno al baratto: là non c’è menzogna, io ti do cosa e tu mi dai cosa, ed i beni ce li abbiamo davanti agli occhi, entrambi.
Altri sostengono che è stato il nostro chiedere sempre di più, e chiedere sempre più cose superflue che abbia generato l’offerta, e forse è vero.
Di fatto ci sono luoghi nei quali col costo di un cellulare ci mangia una famiglia per un anno.