Tre italiani – tra cui un anonimo ed insospettabile commerciante con la passione per il narcotraffico – facenti parte di un agguerrito gruppo di trafficanti di cocaina importata dal Messico sono stati arrestati dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Il provvedimento restrittivo, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, Maria Agrimi, è il frutto di indagini su un lucroso traffico di droga perpetrato tra il Messico e l’ Italia, coordinate dalla Procura di Civitavecchia – nella persona del Sostituto Procuratore della Repubblica dottoressa Margherita Pinto – in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nelle persone del Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone e del Sostituto Procuratore Carlo Lasperanza. Dopo mesi di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, il G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo Polizia Tributaria di Roma ha fatto piena luce su modus operandi e ruoli dei componenti del gruppo criminale, formato da sette persone, tra cui italiani e messicani, che si avvaleva di corrieri che sbarcavano in aeroporti italiani occultando la droga all’ interno di capi di abbigliamento, anche intimo, appositamente modificati per superare indenni i controlli di polizia. La mente criminale del gruppo era un italiano (D.I., classe 74), ufficialmente titolare di un noto negozio di pasta fresca del quartiere Tuscolano, che gestiva, in prima persona, i rapporti con i narcos messicani. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente, tra Roma e Fiumicino, circa 2,5 chili di cocaina, che avrebbero potuto fruttare, se immessi sul mercato, circa 250.000 euro.
Fonte: Omniroma 21 gennaio 2013