”Sono due milioni ormai, il doppio rispetto a dieci anni fa, gli italiani dipendenti dal gioco d’azzardo online per un fatturato di 15 miliardi di euro, a fronte dei quali lo Stato incassa appena 90 milioni annui”. E’ il ‘j’ accuse’ della psichiatra Donatella Marazziti, esperta di dipendenze e professore associato a Pisa, e di Mario Campanella, Presidente di Peter Pan Onlus, che si occupa di tutela dell’ infanzia e di lotta alle pedofilia.
”Lo Stato non incassa praticamente niente da questo settore che mette a rischio la salute fisica e mentale dei suoi amministrati e il loro benessere economico – fanno notare Campanella e Marazziti – ma si guarda bene dal cambiare le cose. Avevamo sottoposto un protocollo a tutti i leader politici che prevedeva un aumento della tassazione iniziale al 10%, con l’ effetto sicuro di ridurre di almeno tre miliardi di euro annui le giocate, e di far incassare all’ Erario 1,2 miliardi di euro , destinandone un quarto alle politiche di prevenzione della dipendenza, di cura e di
sostegno alle pedofilia: e’ inutile sottolineare che non ci hanno nemmeno risposto”.
Per Marazziti e Campanella ” cio’ che preoccupa e’ che il 20 % di questi giocatori siano adolescenti, tra i 17 e i 20 anni, che dispongono di carte di credito anche quando non sono maggiorenni e in assenza di lavoro , a conferma di un forte lassismo e di un’ omissione di controllo da parte dei genitori italiani”, mentre ” il 40% di quelli che giocano sono indebitati con finanziarie e banche: per molti di loro l’ anticamera dell’ usura”.
(Fonte Agenzia ASCA)