Dall’esperienza del CeIS di Roma la conferma che dietro vari tipi di dipendenze e comportamenti compulsivi ci sono le stesse sofferenze e disagi.
Le sostanze, così come altri comportamenti compulsivi, hanno la capacità momentanea di rispondere alle continue sollecitazioni dovute a trasformazioni sociali, economiche, consumistiche, imposte da grandi e piccoli centri di potere. La corsa ai facili guadagni, la deprivazione morale del sacrificio e dell’impegno che costa fatica, creano nella nostra classe produttiva crateri profondissimi, e portano la massa a reiterati tentativi di riempire il vuoto esistenziale con sostanze in grado di compensare e contenere le vertigini. Il dramma si scatena quando l’aspetto illusorio inizia a crollare, e mostra i suoi limiti devastanti a una società ancora colpevolmente inadeguata ad affrontarlo.
Presso il Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi incontriamo quotidianamente moltissimi lavoratori, persone che manifestano un problema in maniera esasperata, ma che non appartengono ad un altro mondo; sono parte integrante del nostro quotidiano, esercitano ogni tipo di professione, sono padri, madri e figli e faticano a trovare un modo per affrontare il loro oggi, perchè troppo spesso gli è stato chiesto di sganciarlo dal passato, e perchè la gran parte delle prospettive future si è legata a doppia mandata a chiavi di lettura esclusivamente economiche.
Nel mondo del lavoro, anche nelle cosidette categorie insospettabili, è presente una notevole percentuale di persone che accompagnano la tensione della loro performance a comportamenti d’abuso, non solo di sostanze, ma anche di oggetti, frequentazioni e clichè preconfezionati.
Noi, con il nostro lavoro quotidiano, crediamo profondamente che l’uomo, oggi, possa e debba ricostruire le fondamenta della prpria società, valorizzando in maniera forte i legami di solidarietà sociale, di comunione di intenti, di legalità.
Il CeIS, attraverso incontri di gruppo, cerca di dare risposta a quelle persone con problematiche legate alle manifestazioni di dipendenza e che risultano stabilmente inserite nel mondo del lavoro. Ci piace definire il nostro approccio “maieutico”, dove l’utente è in realtà protagonista della propria cura, affiancato nel suo percorso dagli operatori, caratterizzati per competenze e stili diversi tra loro.
fonte: CeIS